Esiste un modo migliore di pulire un camino o è solo una questione di buonsenso? È un lavoro banale oppure ci sono delle metodologie da seguire per farlo in maniera professionale? Quando mio padre iniziò ad approcciarsi a questa professione il tutto era più legato al buon senso, in quanto più che un lavoro vero e proprio la pulizia dei camini (almeno in Italia) era vista più come un’operazione legata al “fai da te”.
Io ho la fortuna di aver appreso grazie alla grandissima esperienza che mi è stata tramandata ma ciò nonostante il confronto con quello che facevo e la normativa che man mano si è creata intorno a questa professione mi ha consentito di migliorare e di affinare quello che, secondo me, era già un buon servizio rendendolo ancora migliore.
Attualmente la normativa costruita intorno a quello che riguarda la fumisteria è veramente complessa ma se guardiamo alla pulizia degli impianti fumari la norma base è assolutamente la 10847 e questo articolo cercherò di riportare i concetti principali che ci sono al suo interno. Per non rendere l’articolo troppo lungo ho dovuto dividere la norma in 2: in questo primo articolo ti mostrerò quali sono le procedure operative per effettuare un efficace pulizia degli impianti fumari, mentre in un successivo andrò a trattare quali sono le attrezzature minime che gli spazzacamini devono avere per effettuare una pulizia a livello professionale.
10847: PULIZIA DI SISTEMI FUMARI PER GENERATORI E APPARECCHI ALIMENTATI CON CONBUSTIBILI SOLIDI E LIQUIDI
Questa norma stabilisce i criteri e le modalità da adottare per realizzare un efficace intervento di pulizia.
Cominciamo con il dire che il tuo sistema fumario deve permettere la corretta fuoriuscita dei prodotti della combustione e il corretto funzionamento degli apparecchi ad esso collegato.
La pulizia e il relativo controllo sono necessari per:
- Mantenere nel tempo le caratteristiche di funzionamento ai valori iniziali
- Assicurare un efficace funzionamento sotto il profilo energetico
- Assicurare la tutela dell’ambiente
- Salvaguardare la sicurezza degli impianti termici contro il rischio di incendio provocato da fuliggine
La pulizia deve essere eseguita almeno una volta l’anno e in ogni caso prima di ogni manutenzione e la verifica energetica dell’impianto.
Possiamo suddividere il processo di pulizia in 7 operazioni principali:
- Ispezione generale
- Allestimento area operativa
- Scelta degli attrezzi e del metodo operativo
- Pulizia dell’impianto
- Controllo del lavoro svolto
- Ripristino dell’impianto e smantellamento area operativa
- Redazione del rapporto di pulizia
ISPEZIONE GENERALE
Quella dell’ispezione generale (o preliminare) è una fase spesso sottovalutata ma molto importante al fine del compimento di un corretto intervento di pulizia.
E’ infatti all’inizio che lo spazzacamino deve prendere visione di tutta la documentazione disponibile riguardo all’impianto che si andrà a pulire (progetto, placca del camino e dichiarazione di conformità, libretto di uso e manutenzione, ultimo rapporto di pulizia). Sul pavimento nelle adiacenze dell’apparecchio deve essere posizionato il telo protettivo per una estensione idonea. Dopo di che si va a capire l’esatta collocazione del camino che andremo a pulire (importantissimo specie nei condomini, quando si è sul tetto sembrano tutti uguali ed è molto facile sbagliarsi!).
ALLESTIMENTO AREA OPERATIVA
Per allestimento area operativa si intende tutte quelle pratiche che vengono predisposte per evitare danni e fuoriuscite di fuliggine negli appartamenti.
Nel pratico lo spazzacamino andrà a predisporre:
- La chiusura e la protezione della bocca del focolare nei caminetti aperti e nei forni
- La chiusura delle aperture e fessure dalle quali possa fuoriuscire la fuliggine negli apparecchi chiusi
- Nel caso sia necessario scollegare il canale da fumo in corrispondenza dell’imbocco deve essere predisposta adeguata protezione per convogliare le fuliggini. Compiuta l’operazione di scollegamento il foro deve essere sigillato
- Quando si effettua la pulizia di impianti fumari con sbocco a soffitto deve essere predisposto un idoneo sistema di raccolta per ricevere lo sversamento in caduta diretta.
- In presenza di apparecchi con piastre e giro fumi amovibili devono essere asportate e pulite prima di intervenire sul camino
SCELTA DEGLI ATTREZZI E DEL METODO OPERATIVO
Per la scelta degli attrezzi e del metodo operativo si deve tener conto della tipologia costruttiva dell’impianto e degli accessi del camino. L’azione di pulizia determina il distacco della fuliggine dalla parete interna dell’impianto e deve essere eseguita in modo tale che l’attrito sulle pareti interne venga esercitato principalmente dal pelo delle spazzole. Secondo la norma (e anche secondo me) è sempre preferibile operare dal tetto. Sicuramente porta con sé rischi superiori ma così facendo lo spazzacamino ha sempre la possibilità di controllare anche lo stato di salute del comignolo altrimenti difficile da valutare. Nel caso di accesso troppo rischioso la norma prevede anche la possibilità di lavorare ad altezze inferiori a condizione che venga comunque garantita la qualità del servizio.
La pulizia può essere effettuata con sistema a percussione (corda + peso a sfera preferibilmente gommata) , aspi, asta (avvolgibile o assemblabile sul posto) o sistema rotante alternativo.
L’unico di questi sistemi che è adatto alla fresatura (ovvero alla rimozione del catrame o altre incrostazioni “tenaci”) e il sistema rotante, infatti è quello che prediligo in quanto garantisce una pulizia migliore dal mio punto di vista.
CONTROLLO DEL LAVORO SVOLTO
Ok abbiamo pulito il camino ma come possiamo assicurarci di aver svolto un buon lavoro? Con la video-ispezione! Infatti la canna va ispezionata sia prima che dopo il processo di pulizia. In questa fase è necessario inoltre assicurarsi di non dimenticare attrezzi nell’area di lavoro (soprattutto se si tratta del tetto!!!)
RIPRISTINO DELL’IMPIANTO
Eccoci ad una delle operazioni più delicate di tutto il processo! Qui bisogna prestare la massima attenzione per evitare qualsiasi sversamento di fuliggine nelle stanze.
Al termine delle operazioni di pulizia devono essere ripristinate le iniziali condizioni di esercizio del sistema di evacuazioni dei prodotti della combustione previo recupero in sicurezza di tutte le attrezzature utilizzate.
Devono essere effettuate le operazioni di ripristino dell’apparecchio:
- asportazione della fuliggine caduta
- riposizionamento delle piaste e giro-fumi
- aspirazioni delle fuliggini residue
- rimozioni dei teli – sistemi protettivi
Al termine delle operazioni di ripristino dell’apparecchio devono essere curati :
- Lo smantellamento dell’area del materiale sporco
- La raccolta del materiale risultante dalla pulizia in contenitori idonei
REDAZIONE DEL RAPPORTO DI PULIZIA
L’operatore/spazzacamino deve informare il committente circa la tipologia delle operazioni svolte, attraverso la redazione del rapporto di pulizia. Lo spazzacamino deve informare il committente circa eventuali danni al camino conseguenti ad operazioni di pulizia particolarmente invasive. Il rapporto deve essere predisposto in duplice copia, una per il committente e una per il dichiarante.
E qui si conclude tutto quello che riguarda cosa è previsto dalla normativa per quanto riguarda il giusto modo di operare quando si va a fare operazioni di pulizia dei camini, come ha visto tu stesso c’è molto di più del semplice “fai da te”!
Perché rivolgerti ad un professionista?
Solo uno spazzacamino professionista può lavorare in questo modo e garantirti alti standard in termini di risultati raggiunti. Non ti dovresti affidare a degli improvvisati perché non solo rischierebbero di non aiutarti ma anche di creare altri danni che prima non avevi.
Se vuoi saperne di più sul modo di lavorare di uno spazzacamino oppure vuoi richiedere un preventivo, puoi contattarmi al seguente numero: 329 8464458
Ti risponderò in un batter d’occhio!